COSÌ COME SI MANIFESTANO NEL CORSO DELLE CONSULTAZIONI PRE-OPERATORIE.
1) Il “deciso”. Paziente da rapida consultazione e rapida decisione. Non ha tempo di stare in studio a lungo. Tuttavia, pur prendendo la decisione di operarsi molto rapidamente, di solito non fissa la data dell’intervento a breve scadenza dalla consultazione. In questi casi, l’esperienza mi insegna che A MAGGIOR RAGIONE bisogna impiegare tempo, per cercare di capire e di farsi capire.
2) Il “propositivo”. Questo paziente passa molto tempo in studio e chiede pareri su numerose e diverse questioni, relative al proprio aspetto. Spesso si presenta con alcuni fogli di carta, con su scritte numerose domande relative agli argomenti che vuole discutere. In questi casi, di solito, si fatica a comprendere cosa realmente il paziente desideri e si fatica anche a fargli capire che si possono ottenere solo obiettivi realistici.
3) Il “pianificatore” è un paziente che ha già chiari in mente la diagnosi, l’indicazione e l’intervento chirurgico al quale intende sottoporsi, sa già come vuole essere operato e cosa non vuole che venga fatto nel corso dell’intervento. Di solito, questo tipo di paziente vuole solo sapere se l’operatore da lui scelto possa rientrare nel suo progetto ed adattarvisi. I rischi connessi con questo genere di paziente sono, ovviamente, elevatissimi.
4) Il “riflessivo” è un paziente che fa pochissime domande, vuole che sia il chirurgo a prendere le decisioni specifiche e non parla molto durante le visite, limitandosi a chiedere cosa pensi il chirurgo del suo quadro clinico. Di solito, questo tipo di paziente conclude la consultazione dicendo: “Lei è il medico. Mi dica lei ciò di cui io ho bisogno”. In questi casi, è sempre opportuno cercare di convincere il paziente a discutere, partecipando attivamente alle valutazioni ed alle decisioni.
5) Lo “shopper è un paziente che ha già visto altri chirurghi plastici, ascoltato altri pareri, confrontato proposte e prezzi. In questi casi è necessario rimanere “se stessi” e non accettare la sfida della competizione con altri chirurghi o con quello che il paziente pensa che valgano gli altri chirurghi precedentemente consultati.