Non sono pochi i luoghi comuni ed i preconcetti in circolazione sulla chirurgia estetica. Quante volte le persone rinunciano a effettuare un trattamento solo perché hanno troppa paura di “mettersi sotto ai ferri”? Il problema è che spesso si parla di chirurgia plastica in modo scorretto. La chirurgia plastica è spesso collegata agli eccessi, come quelli della donna-gatto o di vip che hanno esagerato, ma in realtà la maggioranza dei pazienti che si rivolge a un chirurgo plastico è composta da persone normali, che desiderano solo star meglio con se stessi e con il proprio corpo. Ecco quindi un possibile decalogo dei falsi miti sulla chirurgia plastica. Primo: i risultati sono facce gonfie e corpi artificiali; in realtà, la chirurgia ben fatta dà risultati naturali e non artefatti. Secondo mito da sfatare: è troppo cara; oggi la chirurgia non è più un lusso per un’élite. Ci sono infatti molte procedure non invasive accessibili a tutti. Inoltre, complice la crisi, il prezzo di molti interventi si è abbassato rispetto al passato. Terzo: le minorenni fanno la coda dai chirurghi plastici; in Italia queste richieste sono rarissime e comunque la chirurgia estetica è vietata ai minori. Una quarta credenza errata è che le cicatrici siano molto visibili. Tutti gli interventi chirurgici lasciano delle cicatrici ma di solito è possibile minimizzarle, qualunque sia la procedura.
Cinque: la liposuzione non è un’alternativa a una perdita di peso permanente, ma è un intervento che serve a ridefinire i contorni del corpo. Sesto: un medico vale l’altro. Non è così: purtroppo, non tutti i medici che eseguono trattamenti di chirurgia estetica sono specialisti in chirurgia plastica dotati di provata esperienza. Altra bufala: le protesi al seno non sono sicure e non permettono di allattare. Otto: la chirurgia plastica è troppo rischiosa. Come tutte le procedure chirurgiche, anche quelle di chirurgia plastica hanno dei rischi, minori se ci si rivolge a un chirurgo plastico specialista ed esperto. Decimo punto: la chirurgia plastica è spesso considerata una cosa da donne. I fatti tuttavia dimostrano che oggi non è più così, all’estero come in Italia.